
Il Sistema Finestra: scelta e corretta posa in opera del controtelaio
Il sistema finestra è composto dal serramento, dal controtelaio e dalla posa in opera, perché anche quest’ultima fa parte del sistema finestra ed è importantissima al fine di garantire una corretta tenuta all’aria e di conseguenza all’isolamento acustico e termico.
Il serramento è composto dalle ante e dal telaio e risulta essere il cuore pulsante del sistema finestra ma ricoprono fondamentale importanza anche gli altri due elementi precedentemente individuati.
Il controtelaio è l’elemento che collega il serramento alla muratura ed è un elemento tipico e quasi esclusivo della cultura italiana.
Il sistema di posa identifica la metodologia con la quale il serramento e il controtelaio vengono installati. Tra i vari sistemi di posa vi sono i sistemi di posa qualificata. Il sistema di posa qualificata degli infissi è un sistema di installazione del serramento sul controtelaio e del controtelaio sulla muratura tale da garantire un’alta efficienza termica e acustica.
In molte parti d’Italia, ad oggi, il sistema di posa qualificata è un argomento che ancora risulta sconosciuto alla maggior parte degli operatori del settore, specialmente dei piccoli artigiani.
Nella maggior parte del paese trova ancora largo impiego l’utilizzo di controtelai in metallo con zanche a murare con conseguente riempimento del nodo primario, che rappresenta il primo giunto di posa, quello tra muratura e controtelaio, effettuato con schiume poliuretaniche di pessima qualità o peggio ancora con malta. Nel tempo la malta, una volta asciugata dell’umidità presente al suo interno, tende a ritirarsi creando delle fratture, mentre la schiuma poliuretanica tende a ridursi di volume ed a perdere la propria elasticità con conseguente passaggio di aria e quindi di rumore e umidità, con il rischio di formazione di condensa superficiale e la successiva fuoriuscita di muffa (che comunque non dipende esclusivamente dalla presenza di condensa). La formazioni di crepe o il ritiro della schiuma poliuretanica è nascosto normalmente dalla presenza del coprifilo che cela il vizio a chi occupa l’immobile.
Le schiume adatte ad essere utilizzate nelle sigillature degli infissi devono possedere caratteristiche di elasticità, durabilità all’invecchiamento e ottima adesione. L’utilizzo della malta, per il riempimento dell’intercapedine tra controtelaio e muratura, è tassativamente vietato.
Altra pessima abitudine è quella di installare controtelai senza il 4° lato caldo, detto anche traversa inferiore del controtelaio (per i non esperti del settore il lato che sta alla base), con conseguente soglia passante della finestra. Il danno a questo punto è fatto e servito, indipendentemente che si vadano, o meno, ad installare serramenti altamente prestazionali sia da un punto di vista termico che acustico. E’ abitudine anche, per sigillare l’infisso sulla soglia passante della finestra, l’utilizzo di silicone che per sue caratteristiche non aderisce su superfici umide, tende ad irrigidirsi nel tempo fino a staccarsi e pregiudicare nuovamente la tenuta del serramento.
“E’ inutile acquistare il non plus ultra del serramento che ci offre il mercato se poi lo poso in opera nel modo sbagliato”
Nell’immagine seguente è riportato il particolare di un controtelaio con ala interna in legno e presenza del quarto lato caldo, chiamato anche traversa inferiore. Come si evince dalla foto nel controtelaio vi è presenza anche di metallo, che come detto in precedenza sarebbe bene, invece, fosse assente e sostituito da altro materiale quale legno o pvc. Si consiglia l’utilizzo di controtelai in legno/legno, legno/pvc o pvc/pvc.
In questo caso studio, per cercare di limitare il problema legato alla presenza del metallo si è optato per l’installazione di un pannello in polistirene inserito tra la guida dell’avvolgibile e la parte metallica del controtelaio. Dapprima si è proceduto alla posa di Ms Polimero al fine di garantire la tenuta all’acqua e poi si è posizionato il pannello, che successivamente è stato rasato. Volevo specificare che questo è stato un modo per cercare di tamponare la presenza dell’elemento metallico nel controtelaio e che non rappresenta la regola dell’arte ma solo un palliativo per cercare di migliorare una situazione potenzialmente a rischio. Nell’immagine seguente è riportato nel dettaglio il tipo di intervento svolto.
Il tipo di controtelaio utilizzato è stato fissato alla muratura mediante l’utilizzo di turboviti o dette tecnicamente viti AMO e non più con zanche a murare. Nell’immagine seguente è riportato il particolare di una turbovite posizionata sull’ala lignea del controtelaio. La turbovite si andrà ad inserire nel blocco costituente il paramento esterno del fabbricato.
Nell’immagine seguente è riportata la sigillatura della fessura che si viene a creare tra il controtelaio e la muratura esterna effettuata mediante l’utilizzo di schiuma poliuretanica monocomponente.
Nell’immagine seguente è riportata la fase di nastratura, attraverso l’utilizzo di un nastro di tenuta all’aria, della precedente intercapedine.
Di seguito si riporta la fase inziale di intonacatura del controtelaio.
Di seguito si riportano le immagini del lavoro terminato su due serramenti, in un caso con vista dall’interno mentre nell’altro dall’esterno.
Per ottenere un serramento altamente prestante bisogna partire da una progettazione iniziale del nodo finestra per poi passare ad un’adeguata scelta del controtelaio e del serramento da utilizzare, per poi finire alla scelta di un corretto sistema di posa in opera attraverso l’utilizzo di materiali che garantiscano nel tempo: durabilità, tenuta all’aria e al rumore.
“Non basta scegliere un buon serramento è fondamentale installarlo correttamente!!! E per installarlo correttamente bisogna essere adeguatamente formati”
Allora come dovremmo comportarci in fase di cantiere per raggiungere degli obbiettivi concreti e non trovarci con delle brutte sorprese a fine opera?
“Un buon lavoro parte da un’attenta progettazione preliminare per poi proseguire con una corretta installazione dell’opera, coadiuvata da un’efficiente direzione e assistenza dei lavori”
Ma come possiamo raggiungere obbiettivi concreti se anche chi progetta lavora in maniera approssimativa. Ad oggi personalmente non ha mai visto, in fase di progettazione, un particolare di un nodo finestra, tutto viene lasciato nelle mani di impresa e infissista e tutto si fa un po’ ad occhio e nel fare ad occhio noi italiani, si sa, siamo dei maestri.
“Difficilmente si vede un dialogo tra le figure professionali che partecipano alla progettazione dell’opera”
Normalmente la tendenza è questa:
Il progettista architettonico redige il progetto architettonico che poi passa allo strutturista. Lo strutturista prepara il progetto strutturale e lo deposita al genio civile. A questo punto il progetto, se siamo fortunati, arriva al termotecnico che altrimenti compare solo in fase di inizio lavori. Il termotecnico studia le strutture dell’intervento da realizzarsi da un punto di vista energetico, il più delle volte fregandosene dell’acustica (d’altronde chi glielo fa fare non è materia di sua competenza). A questo punto la pratica edilizia viene depositata in comune in attesa del rilascio del permesso a costruire.
Dopo del tempo dalla presentazione della pratica il comune scrive a chi l’ha presentata e gli dice: Spett.le professionista manca la relazione di verifica dei requisiti acustici passivi (che invece normalmente, almeno dove opero io, va di pari passo con la richiesta di permesso a costruire). Il progettista a questo punto vede te acustico come il peggiore dei nemici, intanto fino alla richiesta di integrazione non sapeva nemmeno della tua esistenza ma adesso sei l’ostacolo per l’ottenimento del tanto ambito permesso a costruire e quindi:
“Chiedi poco!! Non avanzare pretese!! Sbrigati a preparare il tutto e non creare problemi!!”
Perché se sollevi anche solo una questione verrai bannato, cancellato per sempre dalla cerchia dei progettisti di fiducia.
Quindi ti permetti di provare a dire che nello strutturale ci sarebbero da apportare delle modifiche e ti senti rispondere:
“No non si possono apportare modifiche il progetto è già depositato!!”
Mi permetta ingegnere i solai hanno uno spessore troppo esiguo:
“Ma che sei pazzo se mi fai modificare gli spessori devo rifare il lavoro dal principio!!”
Ma mi scusi ingegnere le forometrie nel progetto dove sono?
“Non ci sono, le vedremo in cantiere!! Abbiamo sempre fatto così e ci siamo sempre trovati bene, mica vorrà venire qui adesso ed insegnarci sul come si lavora”
Ma il progetto degli scarichi è stato valutato?
Ora mi vuol dire che c’è bisogno di fare anche un progetto degli scarichi!! E cosa ci vorrà mai, colonne del 110 ed ecco fatto il progetto. Ma senti questo ragazzotto impertinente”
“E capisci che forse sei nato nel paese sbagliato”
Ti stanno semplicemente dicendo che sei inutile e stanno buttando soldi e non si rendono conto invece di quanto la tua figura sia fondamentale nella realizzazione dell’opera, perché noi tecnici in acustica siamo l’anello di congiunzione tra tutte le altre figure professionali presenti. Dobbiamo sapere di impianti, di infissi, di architettura, di strutture, di materiali e poi anche di acustica.
L’efficienza energetica e l’isolamento acustico non vanno studiati e progettati soltanto a tavolino ma vanno poi realizzati in cantiere e per realizzarli è necessario che prima di tutto noi progettisti e poi gli artigiani e imprese si aggiornino costantemente sulle nuove tecnologie e modalità di posa, perché viviamo e operiamo in un settore che viaggia velocemente e chi si ferma è perduto.
“C’è bisogno di sinergia tra professionisti ed imprese, c’è bisogno di dialogo, solo così ogni figura diventa un valore aggiunto alla realizzazione dell’opera”
Chiedo scusa se nella parte finale ho un po’ divagato ma era uno sfogo che mi sentivo di fare.
Se qualcuno fosse interessato ad entrare maggiormente nel dettaglio del sistema di scelta e di posa del controtelaio, in quanto ne esistono di svariati tipi e non basterebbe un libro per addentrarsi nel dettaglio di tutti, non esiti a contattarmi.
Complimenti ottimo articoli, ricco di spunti tecnici importanti per la posa dei serramenti. Condivido in toto con lei anche l’ultima parte dell’articolo! Le chiedo inoltre se ha pubblicato altro materiale informativo circa la posa in opera qualificata dei serramenti. Ringrazio.
Colini Laura – tecnico acustico – provincia Cremona